martedì 16 marzo 2010

Recensione Psychedelic Horseshit, merda piena di gioelli psichedelici



Primo post, primo passo dentro questo nero pieno di umori che sarà il mio blog\brain.
iniziamo con una band ( un trio per la precisione) sgangherata, schizzata e rivoluzionaria come pochi in questi ultimi tempi, gli Psychedelic Horseshit, da Columbus, Ohio. Alfieri di un ritorno rumoroso e distorto al lo-fi, al 4 piste, al rifiuto di qualsiasi post-produzione plastificata, anche alla semplice accordatura dei propri strumenti, questa band ha sfornato un grande varietà di cdr, cassette, e 45giri fino ad approdare alle due recenti opere maggiori: Magic Flowers Droned del 2007 (Siltbreeze, foto di fianco) e Shitgaze Anthems del 2009(Woodsist), un 12" contenente b-sides di un nuovo lp ancora in fase di registrazione. Il suono che questi ragazzi creano ci percuote la testa, è assilante, cacofonico, irrazionale ai limiti della decenza. Insopportabilmente veloce e insopportabilmente lento, sembra un continuo sferragliare di metalli sopra un accenno di melodia. Pezzi come Portals
, Rather Dull (entrambe dal primo lp) o We're Pink Floyd, Dreadlock Paranoia (da Shitgaze Anthems) ci portano ad una dimensione di rigenerazione della musica rock nel senso più ampio del termine. Beach Boys, Fall, Folk, i riferimenti sono decine e tutti mischaiti in una nuova ricerca di purezza, di carnalità della musica, in un approccio diretto e senza filtri con l'ascoltatore. Non è un discorso di semplice eccentricità, questa è una tabula rasa tecnologica!! Un manifesto per un nuovo inizio. Gente come i grandi Times New Viking ( conterranei dei Psychedelic Horseshit), il suono neozelandese dei Clean, Dead C sono stati sicuramente alcune delle influenze maggiori per questo gruppo, circondato da una "scena" in continua evoluzione e cambiamento, basti pensare a gente come: Ganglians, Blank Dogs, Blues Control, Mantles, Vivian Girls, Eat Skull, e ancora Human Eye, Hospitals, e tanti altri che nei post successivi cercherò di profilare.
Una "scena" che però non lo è. Non dobbiamo pensare che questo insieme eterogeneo di band sia un ennesimo fenomeno da baraccone, come il revival new wave, o miscugli zelanti di citazioni colte, è un sentimento, un'attitudine fresca e verso la musica.

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